domenica 9 dicembre 2007

Recuerdos de un patio de Sevilla: il ritratto di Antonio Machado

Dopo tanto cercarla, l'ho finalmente trovata anche su Internet. All'ingresso del Palacio de Dueñas, residenza sivigliana della Duchessa d'Alba, c'è una quartina che immortala per sempre "un patio de Sevilla" (un cortile di Siviglia) e "un huerto claro donde madura el limonero" (un orto chiaro in cui matura il limone). Non ci sono versi più famosi che descrivano il Palazzo sivigliano degli Alba, basta dire "un patio de Sevilla" e tutti sanno che si sta pensando al magnifico palazzo di doña Cayetana. I versi sono di Antonio Machado, uno dei più grandi poeti spagnoli, che trascorse la prima infanzia nella residenza degli Alba, essendo suo padre l'amministratore. Appartengono al suo Retrato, Ritratto, che ha nei versi finali una quartina che è un programma da cui imparare. Eccoli qui in una traduzione personale e dunque non all'altezza della sua poesia.

Retrato
Mi infancia son recuerdos de un patio de Sevilla,
y un huerto claro donde madura el limonero;
mi juventud, veinte años en tierras de Castilla;
mi historia, algunos casos que recordar no quiero.
Ni un seductor Mañara, ni un Bradomín he sido
—ya conocéis mi torpe aliño indumentario—,
más recibí la flecha que me asignó Cupido,
y amé cuanto ellas puedan tener de hospitalario.
Hay en mis venas gotas de sangre jacobina,
pero mi verso brota de manantial sereno;
y, más que un hombre al uso que sabe su doctrina,
soy, en el buen sentido de la palabra, bueno.
Adoro la hermosura, y en la moderna estética
corté las viejas rosas del huerto de Ronsard;
mas no amo los afeites de la actual cosmética,
ni soy un ave de esas del nuevo gay-trinar.
Desdeño las romanzas de los tenores huecos
y el coro de los grillos que cantan a la luna.
A distinguir me paro las voces de los ecos,
y escucho solamente, entre las voces, una.
¿Soy clásico o romántico? No sé. Dejar quisiera
mi verso, como deja el capitán su espada:
famosa por la mano viril que la blandiera,
no por el docto oficio del forjador preciada.
Converso con el hombre que siempre va conmigo
—quien habla solo espera hablar a Dios un día—;
mi soliloquio es plática con ese buen amigo
que me enseñó el secreto de la filantropía.
Y al cabo, nada os debo; debéisme cuanto he escrito.
A mi trabajo acudo, con mi dinero pago
el traje que me cubre y la mansión que habito,
el pan que me alimenta y el lecho en donde yago.
Y cuando llegue el día del último vïaje,
y esté al partir la nave que nunca ha de tornar,
me encontraréis a bordo ligero de equipaje,
casi desnudo, como los hijos de la mar.

traduzione in italiano

Ritratto
La mia infanzia è il ricordo di un cortile di Siviglia
e un orto chiaro in cui matura il limone
la mia gioventù, venti anni nelle terre di Castiglia
la mia storia, alcuni cose che non voglio ricordare
Né un seduttore Mañara*, né un Bradomín** sono stato,
conoscete già il mio goffo stile nel vestire,
in più ho ricevuto la freccia che mi ha assegnato Cupido
e ho amato quanto le donne possono avere d'ospitale
Ci sono nelle mie vene gocce di sangue giacobino
ma il mio verso sgorga da una fonte serena
e più che un uomo all'uso che conosce la propria dottrina
sono, nel buon senso della parola, buono.
Adoro la bellezza, e nella moderna estetica
ho tagliato le vecchie rose dell'orto di Ronsard
in più non amo i trucchi dell'attuale cosmetica
non sono un uccello di questi delle tendenze gay.
Disdegno le romanze dei tenori vuoti
e il coro dei grilli che cantano alla luna.
A distinguerle mi fermo alle voci degli echi
e ascolto solamente, tra le voci, una.
Sono classico o romantico? Non lo so. Lasciare vorrei
il mio verso, come lascia il capitano la sua spada
famosa per la mano virile che la maneggia,
non per il dotto ufficio del forgiatore apprezzata
Converso con l'uomo che va sempre con me
chi parla solo aspetta di parlare a Dio un giorno;
il mio soliloquio è la conversazione con questo buon amico
che mi ha insegnato il segreto della filantropia
E alla fine, non vi devo niente; mi dovete quanto ho scritto
Al mio lavoro acuto, con i miei soldi pago
il vestito che mi copre e la casa in cui abito
il pane che mi alimenta e il letto in cui dormo.
E quando arriverà il giorno dell'ultimo viaggio
e starà per partire la nave che mai deve tornare
mi troverete a bordo leggero di bagagli,
quasi nudo, come i figli del mare.

*Miguel Mañara ha ispirato il don Giovanni: vita sregolata da donnaiolo impenitente e quindi la conversione e la donazione agli altri attraverso la carità e la solidarietà; fu fondatore dell'Hospital de la Caridad, a Siviglia, nella cui cappella, gioiello dell'architettura sivigliana, riposa. Sotto una lastra che calpestano i visitatori perché, disse lo stesso Miguel, era indegno di occupare altro posto
** il Marchese di Bradomin è un personaggio di Ramóon del Valle Inclán, esteta decadente del XIX secolo, mosso esclusivamente dall'interesse per le donne e l'estetica; uno dei grandi seduttori della letteratura spagnola ottocentesca, nonostante fosse brutto