martedì 26 febbraio 2013

Corinna Sayn-Wittgenstein, l''amica' di re Juan Carlos da El Mundo: Non provate a coinvolgermi nei vostri scandali

Da un paio di giorni Corinna Sayn-Wittgenstein, che i media continuano a definire pudicamente 'l'amica del Re', è di nuovo la donna più chiacchierata di Spagna.
Visto il tentativo di Diego Torres, ex socio di Iñaki Urdangarin nell'Instituto Noos, di coinvolgerla negli scandali di evasione fiscale e malversazione di fondi pubblici per i quali lui e il Duca sono imputati, la principessa tedesca, nata Corinna Larsen, ha concesso un'intervista esclusiva a El Mundo, in cui appare bellissima, sicura e decisa a non danneggiare re Juan Carlos e, soprattutto, a non essere danneggiata. 
Sì, è vero, spiega la 48enne Corinna ad Ana Romero, ho avuto uno scambio di email con Iñaki Urdangarin, "perché su richiesta di Sua Maestà ho cercato di aiutarlo a trovare un lavoro all'altezza della sua posizione". Per Corinna il bel Duca di Palma aveva il profilo adeguato per entrare nella Fondazione Laureus, una Fondazione senza fini di lucro, che ogni anno assegna gli 'Oscar dello Sport': prestante, con un passato olimpionico e membro di una Famiglia Reale europea, Iñaki poteva essere utile alla Fondazione e poteva essere un importante richiamo per gli sponsors delle sue iniziative. Grazie a Corinna gli erano stati offerti 200mila euro annuali, ma, dopo varie emails e varie riflessioni, il Duca ha declinato l'offerta. "Mi sono sorpresa per il suo no, mi ha lasciato anche in una posizione imbarazzante all'interno di Laureus. Visto come gli sono andate le cose, avrebbe fatto meglio ad accettare" commenta la principessa a El Mundo
Ma in questo modo spiega anche perché era andata a Valencia, come dimostrato dalle prime emails con cui Torres ha cercato di coinvolgerla nello scandalo, per danneggiare re Juan Carlos. "Zu Sayn spiega che il fine settimana del 29 ottobre 2004, in pieno negoziato con Urdangarin per l'ipotetico lavoro in Laureus, è andata a Valencia con tre alti dirigenti della Fondazione: Guy Sanan, Nacho Diaz e Javier Arroyo. "Siamo andati a Valencia per vedere cosa stava facendo Iñaki, per vedere a cosa si dedicava, e anche per studiare la possibilità che Valencia diventasse sede preferita per la celebrazione della consegna annuale dei premi sportivi di Laureus, cosa che poi non si fece" scrive El Mundo
Durante l'intervista, assicura Ana Romero, Corinna fa sfoggio di due doti per le quali è famosa nel mondo in cui si muove: il senso dell'umorismo e la gentilezza. Non perde il controllo né quando spiega come il coinvolgimento del suo nome nello scandalo l'abbia danneggiata ("Ho perso un vecchio cliente molto importante, per questo. Mi muovo nel mondo dei grandi ed è un lavoro molto duro, perché la fiducia e la reputazione sono importantissimi, ci vuole molto tempo per ottenerle, ma ci mettono un niente ad andare via. Sono donna e per di più bionda, cosa che complica le cose") né quando fa sapere che i suoi avvocati posseggono copia di tutti i suoi documenti di lavoro (ergo, attenti a cercare di coinvolgerla in scandali che non la riguardano) né quando dice, perentoria: "Chi vuole danneggiare la Casa Reale spagnola, non conti su di me". 
Corinna ci tiene a chiarire di non aver mai preso un solo euro dai contribuenti spagnoli e di aver lavorato gratis "per il Governo spagnolo e di essere stata remunerata nel settore privato, da alcune imprese che volevano espandersi globalmente". I lavori effettuati per il Governo "quando me l'ha chiesto, sono sempre stati delicati e confidenziali". E adesso, visti i problemi che le sta causando, la Spagna non sarà più nei suoi interessi per un bel po': "Non penso tornare in Spagna fino a quando la mia figura causerà controversie" ha detto.
Nell'intervista la principessa appare come un'abile donna d'affari, la cui invidiabile agenda di contatti, scrive Ana Romero, le permette di alzare il telefono e di aiutare a fermare una crisi politica in qualche posto del pianeta; sono i suoi contatti che, attraverso la sua società, Apollonia Associates, le permettono di negoziare accordi economici tra Stati e imprenditori, mediare tra società che intendono espandersi e di muoversi nel raffinatissimo e cosmopolita mondo delle elites più esclusive. L'intervista di El Mundo, per esempio, è stata realizzata in un paio di giorni, tra la casa monegasca di Corinna, "con vista mare", e i suoi uffici londinesi, in vista di una partenza per Abu Dhabi. Corinna è intelligente, colta e brillante, così abile da definire il suo rapporto con Juan Carlos "una piacevole amicizia" ed essere presa sul serio (curiosamente entrañable amistad, la definizione data in spagnolo dall'articolo alla relazione tra il sovrano e la tedesca, è la stessa utilizzata dalla Duchessa d'Alba quando ha smentito il suo legame con Alfonso Diez, diventato pochi anni dopo suo marito). Da quando Pedro J Ramirez ha iniziato a pubblicizzare l'intervista su Twitter, i suoi followers si sono 'innamorati' della principessa, arrivando a tessere lodi del matrimonio morganatico e a scherzare sulla comprensione che un'eventuale abdicazione di Juan Carlos susciterebbe, vista la compagna che avrebbe al suo fianco. 
Ma la sorpresa vera è arrivata stamattina, su vanitatis.com. La Casa Reale spagnola smentisce che Corinna abbia parlato con El Mundo previo suo consenso. La principessa tedesca, di nuovo come la Duchessa d'Alba, secondo una celebre definizione di sua figlia Eugenia, va por libre, si fa i fatti suoi e fa quello che le passa per la testa. La Zarzuela assicura a vanitatis.com che l'intervista a Corinna zu Sayn-Wittgenstein "non fa parte di alcuna strategia" per fermare Diego Torres e le sue minacce, perciò "è assurdo pensare che la Casa Reale sia dietro questo articolo". Perciò il celebre sito web spagnolo arriva a una conclusione: "(Dalla Casa Reale) affermano che sia stata una decisione unilaterale dell'imprenditrice, pertanto si dà adito all'ipotesi di una vendetta". Corinna che si vendica per essere stata coinvolta e professionalmente danneggiata, scaricando Urdangarin e chiarendo la sua lealtà a re Juan Carlos?
Difficile, davvero difficile credere alla smentita della Casa Reale.